Di Rolf Bona e Sabina Crameri
In Svizzera, negli ultimi anni la politica in materia di assistenza a lungo termine si è concentrata sempre di più sull’obbiettivo di consentire alla popolazione anziana di poter restare domiciliata a casa propria. In linea di massima, l’assistenza a domicilio è più conveniente rispetto a un soggiorno in una casa di riposo, poiché i costi dell’infrastruttura (abitazione, utenze) sono inferiori rispetto a quelli di una casa di riposo. Anche i costi dell’assistenza a domicilio sono generalmente inferiori, in quanto gran parte delle cure viene fornita non solo da personale infermieristico professionista, ma anche dai familiari. Nell’assistenza a lungo termine esiste un’ampia gamma di ausili tecnologici in grado di agevolare la permanenza delle persone a casa propria.
Tali ausili tecnologici possono contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone che necessitano di assistenza, facilitando al tempo stesso il lavoro degli assistenti e dei familiari. I sistemi di chiamata d’emergenza, spesso chiamati anche con il termine di telesoccorso a domicilio, assumono un ruolo centrale come ausili nel quadro di un’assistenza completa e individuale nelle cure a lungo termine. Servono inoltre ad alleggerire il carico di lavoro del personale infermieristico e dei familiari, poiché riuscire a individuare rapidamente una persona caduta riduce i tempi di convalescenza. Tra gli effetti collaterali dei sistemi di chiamata d’emergenza si possono citare anche una maggiore mobilità e una maggiore voglia di vivere. Il solo pensiero di avere un pulsante d’emergenza in caso di necessità favorisce la mobilità. Le persone che decidono di dotarsi di un apparecchio per chiamate d’emergenza o che lo acquistano per amore dei familiari manifestano ancora tanta voglia di vivere.
In media, gli svizzeri vengono trasferiti in una casa di riposo a 84,9 anni, anche se le differenze tra i cantoni sono notevoli. Ad esempio, una persona di Ginevra entra in una casa di riposo solo a 86,2 anni, mentre una di Sciaffusa ci va già a 84,1 anni. . Soprattutto nei cantoni in cui la politica di assistenza a lungo termine non è ancora così avanzata, la durata della permanenza supplementare a casa è nettamente inferiore rispetto alla media cantonale. Tra questi cantoni si registrano soprattutto i cantoni della Svizzera tedesca, tra cui in particolare Sciaffusa, Svitto, Appenzello, Nidvaldo, Argovia e San Gallo. Un’eccezione è rappresentata dai due cantoni di Basilea, che storicamente hanno sempre avuto un’elevata penetrazione di chiamate d’emergenza a domicilio e presentano quindi un’età di ingresso nelle case di riposo nettamente più elevata rispetto agli altri cantoni.
In media, le persone anziane che dispongono di un apparecchio per chiamate d’emergenza si trasferiscono in una casa di riposo solo a 88,3 anni. Di conseguenza si può affermare che in media un apparecchio per chiamate d’emergenza può ritardare il trasferimento di 3,5 anni. Negli uomini, il tempo di permanenza tra le mura domestiche aumenta di quasi 4,5 anni.
Rimanere a casa per un periodo più lungo alleggerisce anche l’onere finanziario per le persone anziane e per i loro familiari, poiché chi vive in una casa di cura o di riposo deve mettere in conto costi pari a 8700 CHF al mese. In media, il 42% di tali costi, ovvero 3654 CHF al mese, viene pagato dalle persone assistite in prima persona o dai loro familiari. Pertanto, se è possibile posticipare di 3,5 anni l’ingresso in una casa di riposo è possibile risparmiare oltre CHF 150’000.
In quest’ottica, anche per i comuni e i cantoni è interessante promuovere soluzioni per le chiamate d’emergenza per le persone anziane. Se i costi di un soggiorno in una casa di riposo non possono essere interamente coperti dall’assicurazione malattia e dalla persona assicurata, è il cantone o il comune a doversi assumere i costi residui, come deciso dal Tribunale federale nel luglio 2018. Lo sviluppo demografico non farà che accentuare ulteriormente questa sfida per i cantoni, visto che dal 1970 il numero delle persone ultraottantenni è quadruplicato, passando da 110’000 a quasi 460’000.
Indice delle fonti
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